Imballaggi riutilizzabili o imballaggi a perdere?
Per l’economia di una azienda la razionalizzazione delle spese ha un ruolo fondamentale
La scelta tra imballaggi riutilizzabili e imballaggi a perdere, in effetti, non è così secondaria nella dinamica dell’economia aziendale!
La gestione oculata di una azienda richiede che si valuti attentamente ogni costo accessorio alla produzione. Infatti, le spese fisse di funzionamento sono altissime, oltre ovviamente alle spese ordinarie per il personale e l’ottemperanza degli obblighi fiscali.
In quest’ottica, bisogna vagliare con attenzione anche l’acquisto dei materiali di consumo. Questo vale tanto più per un materiale “secondario alla produzione” come l’imballaggio. Da qui nasce la necessità di scegliere oculatamente tra imballaggi riutilizzabili e imballaggi a perdere.
La scelta aziendale più conveniente: imballaggi riutilizzabili o a perdere?
È comprensibile che un produttore possa percepire come “buttati via” i soldi utilizzati per l’acquisto degli imballi destinati a contenere la propria merce durante lo stoccaggio e la distribuzione. In precedenti articoli abbiamo già affrontato la questione.
Ora però vogliamo riflettere insieme su quale sia la migliore scelta di investimento per l’acquisto degli imballi.
Facciamo un confronto tra imballo riutilizzabile e a perdere
È ovvia la differenza tra imballo a perdere e imballo riutilizzabile: uno si butta e l’altro no! L’imballo riutilizzabile torna al produttore dopo essere stato svuotato del suo contenuto, o comunque trova altro impiego nella catena di distribuzione. Mentre l’imballo a perdere viene eliminato dopo aver svolto la sua funzione di contenere e proteggere un determinato articolo.
Per imballi a perdere non si intende solo quelli che vengono subito eliminati.
Una cassa in compensato pieghevole apribile con linguette è un imballo riutilizzabile? Effettivamente, una volta aperta e svuotata la posso piegare e riporre per riutilizzarla ancora.
Anche una cassa in legno semplice inchiodata, se trattata con cura e realizzata con legname di qualità, posso utilizzarla più volte, finché il legno rimane integro. La stessa cosa vale per una scatola di cartone, se è realizzata in cartone ondulato, con un certo spessore. Finché non si usura o si bagna al punto di rovinarsi, posso utilizzarla più volte.
Certamente: puoi utilizzare più volte imballaggi di questo tipo e ammortizzarne così il costo di acquisto. Ovviamente parliamo di imballi realizzati con materiali resistenti e di qualità, sottoposti a test e certificati e, infine, costruiti e maneggiati con cura!
Però tecnicamente questi tipi di imballaggi non sono considerati “riutilizzabili”.
Viene considerato a perdere qualsiasi imballo per cui non sia garantita una determinata durata.
Perciò, ad esempio, le casse pieghevoli, essendo di qualità, possono essere utilizzate diverse volte. Ad un certo punto però non avranno più la tenuta iniziale; oppure cederanno le linguette di apertura e chiusura.
Così anche la scatola di cartone omologata: ovviamente bisogna utilizzarla obbligatoriamente per il contenimento delle merci pericolose. Però potresti sceglierla anche per la sua resistenza, per utilizzarla più di una volta; ma dopo un po’ dovrai comunque eliminarla!
Quindi un imballaggio definito “a perdere” può essere utilizzabile più volte.
Tra gli imballaggi a perdere, vi sono alcuni che sono effettivamente concepiti per essere più economici ma anche probabilmente non riutilizzabili (o poco riutilizzabili).
Altri imballi di questo tipo sono invece progettati per essere utilizzati più volte. A seconda della loro qualità e della modalità con cui verranno movimentati e maneggiati, questo tipo di imballi avranno una durata e una possibilità di reimpiego determinate. Per questa loro caratteristica, nella loro presentazione li definiamo “riutilizzabili”: tra questi troviamo appunto le casse pieghevoli e le scatole omologate.
Dunque non mentiamo quando affermiamo che le nostre casse pieghevoli si possono riutilizzare!
Ovviamente avranno un prezzo superiore a quello per imballi più semplici. Comunque, sarà assolutamente commisurato alla possibilità che avrai di reimpiegarle per lo stoccaggio e la distribuzione della tua merce.
Quindi, cosa si intende per imballaggi riutilizzabili?
Un imballaggio è tecnicamente considerato riutilizzabile quando si può garantirne una certa durata e una certa serie di utilizzi. Viene progettato in vista del fatto che verrà utilizzato a lungo, aperto e chiuso più volte. Inoltre, dovrà sopportare ripetuti viaggi, magari in condizioni atmosferiche e ambientali particolari. Oppure sarà destinato a contenere merci per un periodo di stoccaggio lungo.
Per questo, ovviamente, è realizzato con materiale molto robusto: compensato di un certo spessore, plastica o metallo. Le parti di giunzione e chiusura sono in metallo particolarmente resistente (acciaio galvanizzato) e progettate per sopportare ripetuti utilizzi e molte sollecitazioni. Le eventuali colle, oltre ad essere ecocompatibili, sono testate per resistere in condizioni avverse, anche in immersione.
Infine molti imballaggi riutilizzabili sono ideati allo scopo di contenere materiali particolarmente aggressivi (come ad esempio batterie al litio danneggiate). Quindi è necessario che abbiano una resistenza e una tenuta che garantiscano la sicurezza in fase di stoccaggio e trasporto.
Chiaramente, questo tipo di imballi, per la loro realizzazione e per i materiali impiegati, risultano più costosi. In questo caso l’investimento economico importante verrà ammortizzato in breve grazie proprio al loro riutilizzo garantito.
Quando scegliere imballaggi riutilizzabili e quando imballaggi a perdere?
La scelta tra un tipo di imballaggio e l’altro dipende fondamentalmente dall’uso che si farà dell’imballo, al quale sarà commisurato l’investimento in termini economici.
1. Meglio imballaggi più economici ma poco durevoli
Ad esempio nel caso in cui tu debba movimentare merce non particolarmente delicata e/o preziosa. Oppure per merci che dovranno affrontare viaggi brevi o in condizioni ambientali favorevoli. O quando, ad esempio, puoi prevedere di non dover maneggiare molto gli imballi. Infine, quando scegli contenitori che seguiranno la merce fino a destinazione e che non potrai recuperare. Pertanto sarà ragionevole evitare un investimento eccessivo.
2. Preferisco investire in imballaggi a media durata
Se la tua merce è di valore, se distribuisci prodotti delicati: mobili di design, antiquariato, opere d’arte, strumenti di precisione, apparecchiature importanti o di grandi dimensioni, l’imballo deve garantirne sicurezza e integrità. In questo caso, a seconda dei beni che distribuisci, puoi utilizzare casse in legno e compensato, magari provviste di accessori per l’apertura e la chiusura che le renderanno utilizzabili per qualche volta.
Oppure, se hai una movimentazione consistente e/o regolare di merci, allora puoi trovare tra le varie misure di casse pieghevoli senza chiodi disponibili il giusto compromesso tra usabilità e prezzo.
3. Mi serve un imballaggio riutilizzabile
Come abbiamo detto in precedenza, la caratteristica dell’imballaggio riutilizzabile è la sua resistenza ai ripetuti maneggiamenti o a condizioni di trasporto e stoccaggio particolari, e la versatilità.
La scelta potrà orientarsi su questo tipo di prodotto per quelle aziende con una cerchia di distribuzione abbastanza ristretta ma un flusso di movimentazione notevole.
Oppure per la distribuzione dei pezzi di ricambio in tutto il ciclo post-vendita. Infine è sicuramente una soluzione adeguata in caso di movimentazione frequente e/o di stoccaggio a lungo termine.
Quali imballaggi riutilizzabili possiamo trovare su mercato?
Il pallet EurEpal, ad esempio, è riutilizzabile. Perché è costruito proprio per durare nel tempo. Se vuoi conoscere meglio questo versatile prodotto clicca qui per leggere il nostro approfondimento dedicato agli Europallet. Puoi anche il sito ufficiale EPAL Italia o consultare la pagina tecnica di Conlegno.
Insieme agli europallet, puoi utilizzare i pallet collars (o parietali pieghevoli) per realizzare imballaggi riutilizzabili.
Inoltre, puoi trovare in commercio casse pieghevoli riutilizzabili, che si differenziano da quelle a perdere, per la resistenza testata di tutte le loro parti. E, ancora, casse e valigette in metallo (ad esempio per contenere batterie al litio danneggiate) e addirittura casse in metallo che si possono trasformare in temporanee postazioni di lavorazione (vedi le nostre soluzioni di imballaggio di batterie al litio per il business).
Ciò che fa la differenza è la qualità dell’imballaggio
In qualunque caso è importante scegliere materiali di qualità, conformi alle normative, facendosi consigliare dal proprio imballatore di fiducia. Un imballo realizzato con materiali di qualità e con accuratezza, garantirà i massimo della resa secondo le proprie caratteristiche.
Se non sai quale sia il tipo di imballo più adatto per la tua attività o per particolari esigenze di movimentazione e stoccaggio CONTATTACI! saremo lieti di mettere a tua disposizione le nostre competenze e la nostra lunga esperienza in fatto di imballaggi industriali.